sabato 14 novembre 2009

Cogito ergo rhum

Difficile non condividere quanto dicono Claudio e 1+1. Magari non sarei tanto sicuro sugli effetti terapeutici di una rivoluzione, Claudio; le rivoluzioni, al meglio, possono cambiare l'ordine delle cose, ma non la testa della gente che, come giustamente osservi, vota questo stato delle cose.
Vedrei invece bene un atteggiamento mentale rivoluzionario: quando si puo' sopravvivere al malessere solo ammutolendo la ragione (1+1=0), e' forse ora di finirla di turarsi il naso per votare i meno peggio. Peggio e meno peggio fanno il gioco delle parti della tristissima commedia italiana. Come diceva Primo Levi, non c'e' gesto del carnefice che non sia gia' scritto negli occhi della vittima (cito a memoria). Se questo governo e questa opposizione sono il risultato di libere elezioni, in questa contingenza perche' continuare a votare?
Gherardo dice che B ha introdotto un nuovo modo di fare politica dopo le atrocita' della prima repubblica; a me pare che abbia introdotto un altro modo ancora di fare affari con la politica: delegittimare lo stato e occuparlo. Prima ci fu la corruzione feudale mafiosa della Prima rep; poi ci fu la "moderna" razionalizzazione craxiana della corruzione. Berlusconi, grande beneficiario e erede del mercato delle indulgenze socialista ha ulteriormente razionalizzato il processo, facendo dello Stato un'agenzia degli affari.
Dall'estero confermo: la politica italiana appare solo sulle rubriche di intrattenimento dell'informazione.
Jac

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