sabato 31 gennaio 2009

Alla domanda di Jacopo :
"ma perche' lanciare il sospetto di responsabilita' sulla morte di Calvi se non si sa? Innocenti fino a prova contraria (sono di sinistra) per favore"
la risposta è semplice :
- la morte di Calvi è un mistero italiano, non fosse altro perché i "poteri forti" non hanno voluto che si indagasse
- quanto sopra alimenta il sospetto che .... qualcuno che contava fosse coinvolto
- il Italia oggi si è innocenti fino a prova contraria particolarmente essendo di centro-destra (di giustizialismo brilla solo DiPietro)
ma il vero motivo è che in casi di questo tipo la persona potente non è eventualmente il "vero mandante" bensì il "fruitore" di un delitto che altri hanno commesso per compiacergli e poter ottenere successivi benefici (in cambio)
Gherardo

giovedì 29 gennaio 2009

In memoria dello schieramento

Come tutti i vecchi e molti naufraghi tendo a blaterare con me stesso, spesso ad alta voce e siccome mi diverto me ne frego e lo faccio lo stesso. Ogni tanto ci scappa anche qualche bella risata. Preferisco ignorare cosa pensino i vicini dal giadino adiacente.
Mi accadeva cosi' di riflettere di questi tempi con compiacimento, su un ulteriore personale affrancamento (sembra Sor Pampurio arcicontento). Ecco quale: anche nei politicizzatissimi anni universitari non sono appartenuto mai a nessuna parte in particolare, ma a una parte appartenevo: ero di sinistra. Quasi si nasceva di una parte o dell'altra negli anni postbellici e post fascio della nostra infanzia. Io ero di sinistra di famiglia e per convinzione.

Nulla e' cambiato per me nell'approccio alle cose, non sono pentito, ma la sparsa informazione che ricevo dall'Italia e anche quello che succede qui in NZ
l'Italia perlopiu' sul blog - grazie Gherardo per l'interessante punto di vista su De Benedetti, ma perche' lanciare il sospetto di responsabilita' sulla morte di Calvi se non si sa? Innocenti fino a prova contraria (sono di sinistra) per favore.
mi suggeriscono, ce ne fosse stato bisogno, la drastica riduzione in ampiezza dello spettro politico. Costi' l'inconsistenza (sono anche buono) della sinistra e qui un passo avanti -pare - della destra, hanno accostato le parti, mettendo a nudo che la differenza sostanzialmente consiste nei dettagli - anche se tutt'altro che secondari - di un progetto di gestione. Nessun balzo altrove, nessuna sacra apparizione di un mondo migliore, o di un ritorno a qualche mitico antico ordine, per fortuna. Solo gestione.
Cosi' succede che da un po' l'appartenenza a un lato o l'altro mi paia un esercizio superfluo. Di qui innanzi, ancor di piu', giudizi indipendenti su temi specifici e vinca il migliore.
Certo ci sono poi due diversi filoni di pensiero e e' probabile che io mi trovi a condividere piu' spesso (fin qui non sempre) i valori della sinistra, ma la gente intelligente non abbonda e sta un po' ovunque e non vorrei davvero permettermi il lusso stupido del pregiudizio, che' di questo poi si tratta.
E' ancora tempo di schieramenti?
E il cavalier, del colpo non accorto, andava combattendo ed era morto.

A margine, ma fa' un po' parte del quadro, sto pure sviluppando una particolare avversione per un fenomeno contemporaneo che definisco "benpensantismo di sinistra": quelle belle testoline che sanno cosa e' giusto e cosa e' sbagliato per illuminazione permanente. Propugnatori indefessi della parita' di tutto con tutto il resto, sono caprinamente impegnati nel campo della livellazione del mondo altrui sulla base di un conformismo intellettuale che nulla ha da invidiare ai piu' rozzi esemplari della destra. La Fiera del Precotto. Quanta poca curiosita', quale scorno per la pippa romantica della rivoluzione permanente R.I.P.
Insomma sono libero come un uccello e a parte una crisi economica disastrosa e l'operazione tra due settimane (per farvi capire come sto, non vedo l'ora) qui non si vive male.
Venerdi' qui vi manda i suoi saluti.
Vs. Robinson
volevo dire Jacopo

mercoledì 28 gennaio 2009

L'ingegner DeBenedetti

Ieri il mondo della Sinistra ha appreso con dolore che l’ingegner DeBenedetti ha deciso di lasciare la carica di Presidente delle sue Aziende, attaccando la penna al chiodo (ma mantenendo in sue mani le nomine di Direttore di Espresso e Repubblica).

Ecco per voi, cari amici, la vera storia di quest’uomo (qualcosa è noto a tutti, qualcos’altro forse no).
- Nasce da una famiglia di imprenditori e negli anni ’70 compra con i soldi di famiglia la Gilardini.
- Nel 76, grazie ad un suo compagno di scuola, tal Umberto Agnelli, diviene AD della Fiat portando in dote la maggioranza della Gilardini e ricevendone in cambio il 5% della Fiat dall’Avvocato che voleva liberarsi del lavoro lasciatogli 10 anni prima da Valletta, e tornare finalmente ad occuparsi di donne e coca.
- DeBenedetti portò immediatamente dentro FIAT il fratello Franco ed una banda di suoi “fedeli” cercando subito di fare accordi con varie holding svizzere per acquisire azioni Fiat e mettere in minoranza la Famiglia Agnelli. Ci vollero solo 4 mesi perché gli Agnelli se ne accorgessero e lo cacciassero a pedate nel culo, ma anche con un pacco di soldi per ricomprare le azioni che gli avevano dato inizialmente.
- Con i soldi comprò la CIR, cioè si impossessò della Repubblica e dell’Espresso.
- Nel 1978 entrò in Olivetti pagandola tre lire perché ormai le macchine da scrivere e le telescriventi erano morte.
- Trovando un magazzino pieno di centinaia di migliaia di telescriventi giacenti da anni, riuscì, grazie all’aiuto di un Ministro compiacente, a fare un contratto con il Ministero delle Poste vendendole tutte in un colpo (145 miliardi) e realizzando quindi un enorme profitto, stante che al momento dell’acquisto della Olivetti erano state valorizzate zero. Il Ministero delle Poste non le ha mai neanche sballate. Sono state rottamate dopo qualche tempo, tutte ancora negli imballi originali!
- Dal momento dell’acquisto da parte di DiBenedetti della Olivetti, quest’ultima avendo smaltito la vecchia ferraglia, dismise di fatto ogni linea produttiva ad Ivrea ed iniziò una nuova attività: comprare in Giappone Elaboratori (mainframe), Personal Computer e Stampanti già finiti e, attaccandoci il logo Olivetti, per rivenderli in Italia condizionando politicamente tutti i bandi di gara della Pubblica Amministrazione e delle Grandi Banche con l’obbligo che almeno il 50% degli acquisti doveva essere commissionto ad Aziende Italiane (ho passato la mia vita professionale dovendo affrontare questa truffa).
- Questa manfrina è durata quasi 18 anni, e cioè fino a quando, nel 1996 mando a fondo l’Olivetti che lasciò non appena fondata Omnitel.
- Nel frattempo, nel 1985, grazie al suo sodale Romano Prodi, riuscì (quasi) a comprare la SME per 497 miliardi di lire pagabili a rate, vale a dire un prezzo assolutamente, assolutamente, assolutamente ..... non di mercato e tutti sappiamo come è andata a finire.
- Va anche ricordato che agli inizi degli anni ’80 entrò anche nel Banco Ambrosiano di tal Roberto Calvi, diventandone vice-presidente, giusto in tempo per ….. far ritrovare “suicida” Calvi sotto il ponte dei Frati Neri (nessuno ha mai saputo il mandante ma molti hanno ipotizzato a chi questa morte ha fatto comodo)
- In fine, De Benedetti fu accusato dal presidente USA George Bush padre, di giocare molto sporco con il potere sovietico, cui avrebbe fornito l’accesso a merci strategicamente proibite (ai tempi della “guerra fredda” tutti i paesi afferenti alla NATO avevano firmato un accordo impegnandosi a non poter cedere/vendere materiale tecnologico che potesse aiutare l’utilizzo delle armi: nella fattispecie i mainframe che Olivetti comprava dal Giappone e rivendeva ai Sovietici nonostante facessero parte dell’elenco del materiale non esportabile nei Paesi del Patto di Varsavia). La lamentela del presidente americano fu espressa all’allora presidente della Repubblica Francesco Cossiga.

Che perdita ! ! !

Gherardo

PS
Mi ero dimenticato: è riuscito, con Olivetti, a precedere la FIAT nella logica di incassare lui oggi gli utili e far pagare domani le perdite al popolo italiano, con la messa a cassa integrazione di quantità incredibili di lavoratori fino ..... a chiudere tutto

martedì 27 gennaio 2009

Wine Party c/o Lejeune (7+14=21)

Nell'incertezza fra il 7 ed il 14 febbraio, senza necessità di verificare con PierLuigi l'esattezza del calcolo, abbiamo (FrancescoL ed io) fatto la somma ed è venuto 21.
Poiché il 7 potevano la metà ed il 14 l'altra metà, c'è sembrato logico che il 21 potessero tutti. Giusto ?

L'appuntamento è quindi stato definito inderogabilmente (a'i mercato direbbero "chi c'è c'è") per sabato 21 febbraio. Seguiranno indicazioni su orario e punti di ritrovo per chi non vuol usare l'auto..

Mi fareste cosa gradita se mi mandaste una mail dicendo se pensate di venire, oppure no.

Salute a tutti da Gherardo

Appena sotto

Sta appena sotto la data "sabato 24 gennaio 2009"
Gherardo

Per favore, Gherardo,

Temo di non conoscere quella frase della Meir: ce la scrivi?

francesco

domenica 25 gennaio 2009

D'accordo

Sono abbastanza d'accordo con te ma ..... condivido totalmente la stringata frase di Golda Meir (che non fa risalire le cause alla notte dei tempi ....)
Gherardo

Buon Dio,

Gherardo. Come sei suscettibile ... . Le foto da te immesse sono impressionanti e testimoniano fedelmente (come credo fosse il tuo intento) delle mostruosità antropologiche che possono essere generate da motivazioni e identità come nazione e religione quando diventano cause "totali" e perdipiù entrano in sinergia tra di loro, come è il caso di una parte sufficiente della popolazione paestinese.
Ho solo fatto osservare che tirare in ballo la Shoah ogni volta che esplode un conflitto in Palestina (come fa l'Autrice statunitense che hai citato) mi sembra francamente eccessivo. Certo, si tratta di un fatto storico di proporzioni tali che (come ha detto un autore russo sui "crimini di Stalin") sembrano addirittura "uscire" dalla Storia (ma che invece continuano a restarci maledettamente dentro) .
Ora, io ho un certo rispetto per la "Storia": e proprio per questo cerco di disturbarla il meno possibile.... . Non tutto ciò che avviene deve essere per forza spiegato con più, o meno verosimili radici antiche: ci sono anche gli orrori che nascono nella contemporaneità (come anche la Shoah, appunto: che non è affatto ricostruibile all'indietro nel tempo, è unica nel XX secolo).
Invocare il precedente della Shoah per mano dei nazisti come un tragico cliché che si ripete ogni volta che agli israeliti e gli israeliani viene fatto un torto mi pare inaccettabile; come quello secondo cui ogni azione dello Stato d'Israele, per quanto possa rendere perplessa l'opinione pubblica mondiale, non può essere definito controverso perché c'è stata la Shoah. Milioni di israeliti, dentro e fuori Israele, del resto, la pensano così. Il conflitto arabo-israeliano (non tutti gli arabi e non tutti gli israeliano pensano che la guerra tra di essi sia inevitabile) è un conflitto tra due diritti sacrosanti, che dal dopoguerra a oggi ha attraversato tappe tragiche, ma non sempre. Da diversi anni è il radicalismo palestinese a creare ostacoli. Ci si domanda, tuttavia, se il muro di Gaza (ad esempio) sia un mezzo razionale di stabilizzare la situazione; oppure, quanto abbia pesato sulla guerra di questo Natale la prospettiva delle elezioni politiche in Israele del 2009. Certo, è importante che in Israele vinca il partito di Sharon e dell'attuale primo ministro: forse una tale vittoria valeva bene questa guerra di successo... . Chissà ... . Quanto alla situazione in campo palestinese, è chiaro che bisognerebbe trovare un modo di staccare la sua base elettorale dalla direzione fanatica di Hamas. Che altra via esiste? Ma cosa c'entra la Shoah con Hamas? Voglio dire: le analogie sono anche troppo facili ... ma io le lascerei, appunto, alle lamentazioni di quella parte degli intellettuali ebrei (del tutto minoritaria, mi pare) che, su di una base di ortodossia religiosa che non si può chiedere di essere condivisa da chi ebreo integralista non è (almeno questo, Gherardo...), vedono nella Shoah il simbolo stesso della stessa presenza degli ebrei sulla terra. Solo questo. L'Autrice statunitense da te citata mi è sembrata appartenere a questa tendenza. Non la capisco, e non la condivido.

Stai bene

francesco

sabato 24 gennaio 2009

Golda Meir

“Peace will come when the Arabs will love their children more than they hate us”

Golda Meir

These are the images they DON'T show




































These are the images they show


Non mi sembra, Francesco

Premesso che il mio precedente intervento non era, come tu lo hai definito "il tuo collage di lamentazioni", bensì il resoconto di un'intervista rilasciata dalla famosa scrittrice americana Cynthia Ozick (e quindi non per questo necessariamente obiettiva), prova a dare un'occhiata ai due post che metterò a seguire.
Gherardo



Non mi sembra, Gherardo,

che la sensazione in Italia e nel mondo attorno all'ultima operazione militare israeliana sia quella che tu dici, o che dicono le tue fonti. Molti governi europei e un pò di opinione pubblica l'hanno deplorata: ma più per la via della guerra in quanto tale, che non (mi pare) perché l'iniziativa sia stata israeliana. E se vogliamo dirlo francamente, non c'è alternativa a una tale presa di posizione, nella temperie morale (contraddittoria quanto vuoi)del nostro tempo: ma non perché chi inizia la guerra non abbia le sue ragioni, ma perché, in tal modo, questi rischia di farsi torto per il modo con cui reagisce (pur avendo ragione, in tutto o n parte). Certo, l'Europa intervenne militarmente in Kosovo (tramite la NATO) nel 1999 con notevole appoggio dell'opinione pubblica: ma questo perché essa giudicò che la guerra fosse stata iniziata, in realtà, dalla Serbia, con intenti genocidiali (non lo sterminio di massa, di cui pure ci furono episodi, ma la distruzione delle anagrafe municipali e delle pietre tombali e la cacciata degli albanesi dai villaggi: per dimostrare l'illegittimità storica della presenza di un'etnia in un dato territorio). Direi, anzi, che nel caso dell'ultima operazione israeliana, il sentimento europeo sia stato combattuto: gli israeliani non possono vivere sotto una dichiarata minaccia di annientamento (anche se i missili Kazam non sembrano costituire, propriamente, armi di distruzione di massa ....) ma ricorrere alla guerra .... . Se andiamo un pò indietro, ricorderemmo la costernazione internazionale quando Hamas vinse (democraticamente, purtroppo) le elezioni palestinesi. E credo che tutti abbiano potuto vedere, oggi, come Abu Mazen e Fatah abbiano assistito all'attacco israeliano senza battere ciglio. Insomma, non mi pare che la situazione sia quella che suggerisci con il tuo collage di lamentazioni. Pensa alla guerra russo-georgiana di quest'estate: l'attacco pesante su Tsinkvali (dopo mesi di scambi più ordinari e non letali di fucileria) fu georgiano: ma l'Europa ha parlato di reazione sproporzionata da parte russa. Ora, io non conosco esempi storici di risposte militari "proporzionate", o chirurgiche", né di guerre "umanitarie": ma in quella reazione europea si esprimeva proprio un sacrosanto disagio per la guerra in quanto tale, che è emerso anche nei confronti della recente iniziativa israeliana. Questa la cosa importante.

francesco

venerdì 23 gennaio 2009

INSALATA COTTA

Un’alimentazione sana, saporita e gustosa è il segreto per una salute di ferro spinaci a parte; rammentatevi sempre questo piccolo cammeo della cultura popolare e ne trarrete benefici immensi.
INSALATA COTTA … allora .. si procede così ..ah prima di partire .. la ricetta mi viene da mio cugino Franco (e come se no). Mio cugino è un prete di campagna .. quasi .. si in realtà il suo paese sta a 890 m quindi sarebbe più proprio dire che è un prete di campagna-collina ... ora non so se questa accezione è canonica (e capite bene che in questo caso è doveroso che lo sia) comunque io qui la uso per una miglior comprensione dei contenuti di questo pamphlet.
Ah scusate ancora un secondo ma sò ingegnere e sò preciso … mio cugino esercita la pia professione a Macchiagodena che non è una malattia sessuale come si sarebbe indotti a pensare sconcertati dall’assonanza della radice semantica .. no no .. Macchiagodena è un paese tra Isernia e Campobasso nella regione molisana che non confina con la Lucania come qualcuno ancora sostiene e non perché la Lucania sia una provincia toscana prossima al bacino tirrenico come si ostinava a penasre mia figlia Orsola, ma solo perché non ci confina e basta .. non tutti possono confinare con la Lucania dico io.
Bene la ricetta .. ma ricordate sempre .. un’alimentazione sana, saporita e gustosa è il segreto per una salute di ferro. Orsù bando alle ciance e procediamo con la dizione … ma porca miseria s’è fatto tardi e ora proprio non posso … facciamo così se Gherardo Verità (è sempre lui che rompe i cog…enti indugi) ritiene che la questione abbia la giusta dignità per essere evocata su questo Blog, io giuro che la tratterò col dovuto interesse .. altrimenti ve la recito a voce quando capiterà.

Un bacio, … mi andava di stare un pò con voi .. comunque mi piacerebbe mettervi a parte dei segreti di quella ricetta ricordandovi sempre che … un’alimentazione sana, saporita e gustosa è il segreto per una salute di ferro .. mettetevelo bene in testa.

Francesco الإستراتيجية الوطنية للسياحة (Lejeune in arabo … ma che ve lo dico a fare)

giovedì 22 gennaio 2009

Wine Party ... e altro

Egregi

Dopo una estenuante riunione plenaria (una telefonata tra me e Gherado Verità) ed una serie infinita di interminabili ed articolatissime discussioni (un paio di secondi al telefono col suddetto Verità) sarei giunto ad una determinazione irreversibile (vi volevo dire).... e se il 7 ovvero il 14 del mese di febbraio dell'anno in corso vi aggradasse (aggredesse? aggridessi, aggradetti ... nulla fare anche quest'anno i verbi regolari nonchè irregolari saranno la mia persecuzione) partecipare ad un wine party .. e che è .. direte voi .. e ve lo dico io che problema c'è ... dunque dicesi wine party quell'evento dove c'è uno (sarei io) che mette a disposizione la location (eh si noi anglosassoni così diciamo), il suddetto wine (vino) pur'anche di ottima qualità (tipo Brunello, Ornellaia, bianchi marchigiani, vini aromatici e quant'altro), un po' di pani e companatici (schiacciata del Pugi, crostata di zucchine dello stesso, pizzette, noccioline, gazzose .. vabbè) e tante altre cose belle ...
Allora belli ci venite o un' ci venite?

Boh .. fatemelo sapere e vediamo di organizzare.

A presto

Francesco ¥nŦŤŧŝgfn1pih___#]@ (lejeune in cinese)

lunedì 19 gennaio 2009

Sriscia di Gaza

Dal Corriere della Sera di oggi, lunedì 19 Gennaio 2009

Cynthia Ozick: «L'Europa non è degna del Giorno della Memoria»

«Alcune settimane fa pensavo di essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è una nuova Notte dei Cristalli»


NEW YORK - «Concordo pienamente con la decisione spagnola di annullare la commemorazione pubblica delle vittime dell'Olocausto. Ovviamente per motivi ben diversi dai loro. E anzi invito i governi europei ad abrogare il Giorno della Memoria perché non ne sono degni e perché, ancora una volta, mostrano d'essere dalla parte di chi commise la Shoah». È tremula e piena d'angoscia la voce di Cynthia Ozick, la scrittrice statunitense autrice di capolavori della letteratura ebraica moderna quali Lo scialle, Il Rabbino pagano e Il Messia di Stoccolma. «Sono profondamente disperata — spiega —. Alcune settimane fa pensavo d'essere ripiombata nel 1933. Mi sbagliavo: è di nuovo il 1938: una nuova Kristallnacht (la Notte dei Cristalli ndr)».


Che cosa intende dire?

«L'Europa ha riesumato la condanna del sangue: una tradizione antisemita iniziata nel Medioevo che accusa gli ebrei-demoni d'omicidio. L'antisemitismo è riesploso nel mondo islamico e l'Europa vi si è aggregata come un'orda di lupi. Oggi tutto il mondo è un lupo che abbaia. Ma se l'ultima volta che gli ebrei erano impotenti e indifesi nessuno ha mosso un dito, oggi, grazie a Dio, hanno le armi».


Molti accusano Israele di usarle per compiere un genocidio.

«Come si può usare la parole genocidio per descrivere l'autodifesa di un popolo contro un gruppo che dichiara apertamente di volerlo annientare? Per otto anni Israele ha porto l'altra guancia di fronte alla pioggia di migliaia di missili: è il momento di reagire».


Israele sta perdendo la guerra dei media.

«Le foto dei civili palestinesi sono orribili, proprio come quelle dei tedeschi che nel 1945 vagavano tra le macerie di una Berlino distrutta, in cerca di qualcosa da mangiare. La responsabilità dietro le immagini è la stessa».


Però le foto delle vittime nella scuola delle Nazioni Unite bombardata a Gaza non aiutano la causa di Israele.

«Scuole ed ospedali di Gaza sono pieni di trappole esplosive. Esistono foto che documentano lancia-razzi sul tetto e miliziani di Hamas che trascinano i loro figli per usarli come scudi umani. Vergogna all'Europa, che chiude gli occhi di fronte alla crociata genocida di Hamas e all'empietà con cui tormenta il suo popolo, tenendolo ostaggio e usandolo come riparo alla propria spietata codardia».


E la sproporzione fra i morti palestinesi e quelli israeliani?

«Esiste perché Israele tiene i suoi civili nascosti nei rifugi, dove i bambini ebrei sono ormai di casa da otto anni. A Gaza i terroristi di Hamas si rifiutano di costruire rifugi, circondandosi al contrario di mogli, madri e bambini per lanciare i loro razzi dal focolare domestico. Spesso costringendoli a missioni suicide. Hamas viola il principio base della legge internazionale, che richiede ai combattenti d'indossare un'uniforme».


Anche la stampa statunitense sta diventando anti-israeliana?

«È colpa della sinistra radicale: i cuori che dovrebbero pulsare di compassione progressista si sono alleati ai jihadisti. Ma in America il fenomeno è minore rispetto all'Europa. Anche il New York Times si è svegliato per denunciare, tardi, l'uso dei civili come scudi umani».


Che cosa c'è dietro questa ondata di antisemitismo?

«Lo chiamano l'odio più antico. E comunque la domanda andrebbe posta agli antisemiti, non ad un ebreo. Penso che l'Europa stia sfogando gli effetti della propria colpa, incriminando Israele e il popolo ebraico per i misfatti da lei stessa commessi. L'Europa dice: "Come potete chiamarci colpevoli quando voi stessi lo siete"?».


L'obbiettivo?

«Cancellare la propria responsabilità rispetto all'Olocausto. Questa è la psicologia che anima gli europei ed è per questo che bisogna annullare il Giorno della Memoria, che il vecchio continente ha irrimediabilmente imbrattato di fango».


Cosa dovrebbe fare adesso Israele?

«Deve continuare a fare ciò che sta facendo. È una vergogna che il mondo rimproveri agli ebrei di non essere indifesi e di parlare come nazione sovrana. Se Gaza avesse interrotto la pioggia di razzi oggi non ci sarebbe questa guerra. A Gaza c'è stata un'elezione democratica dove adulti pensanti hanno liberamente eletto Hamas, diventando complici consapevoli delle sue mire genocide sul popolo di Israele».


Come andrà a finire?

«Sono pessimista di fronte a un mondo capovolto che mostra compassione soltanto per gli assassini. Oggi le vittime sono diventate carnefici e viceversa, e se la giuria del mondo è tanto confusa, sarà la fine stessa della civiltà».

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Io, senza motivi di razza e/o di fede, condivido quanto afferma Cynthia Ozick


Gherardo