venerdì 25 giugno 2010

Ohi, ohi che botta, eh?

Ormai da giorni vengo crecefisso per le umiliazioni dell'arrogante Italia calcistica ai Mondiali. Vi immagino in lacrime.
Viceversa, a me il calcio non ha mai rubato il cuore e il Bel Paese allo stadio ancora meno.
Mi sono prestato ai primi lazzi, per cortesia verso il paese che mi ospita e non ho avuto problemi a complimentarmi con lo sparuto manipolo di abitanti di questa isoletta per il prestigioso pareggio.
Quando dopo la Slovacchia son cominciate ad arrivare le condoglianze, ho sentito il dovere di far presente che non tutto il male vien per nuocere, dal momento che al trauma sportivo sarebbe certamente seguita La Rivoluzione.
Ca ira
Jac

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