martedì 3 febbraio 2009

Mi spiego (ci provo)

Allora, cari miei

Le testoline non erano strettamente riferite alla situazione italiana; mi pare che fioriscano un po' ovunque negli ambienti progressisti occidentali - fino a quaggiu'. Mi riferisco alla moltitudine; i delegati vengono di conseguenza: una mutazione prima che politica culturale.

Sono quelli tutti corretti su tutti i fronti che pero' si scordano la prerogativa principe di essere progressisti: farsi delle domande e tenere a mente che la realta' e' infinitamente mutevole. Scelte "a monte" (di solito comprate per poche lire all'usato) e di li' in poi via in automatico. Ecco, dicevo, il benpensantismo di sinistra, la fiera del precotto: il politically correct; l'istruzione scolastica con indirizzo mencio e spesso pretenzioso, i genitori-amici, il buonismo e cosi' via. Per fortuna viene di corredo anche l'ambientalismo che, seppure precotto, male davvero non fa e e' correttamente istruttivo per i bambini. L'attrezzatura, per quanto dilettantistica, e' corredata di garanzia di essere dalla parte giusta.

Ho paura che per fare un lavoro decente bisogna rifarsi tutte le domande se non tutte le volte almeno una volta si' e una no. All'atto pratico, in assenza di sogni , partire da uno schieramento, quindi da un pregiudizio non mi pare una buona ricetta per ottenere risultati. Gherardo dice D'Alema; beh non avevo pensato specificamente a lui, ma e' un buon esemplare: ogni volta che qualcuno gli dice qualcosa, la prima cosa che risponde e' "Lo avevamo gia' detto nel '72".

In Italia - l'ho testimoniato fino alla mia partenza e indirettamente di li' in poi - quella che fu la classe operaia italiana, orfana della passione politica per cui andava famosa e ormai promossa da tempo a middle class, sembra avere oggi un apparato di tifoseria politica che sta a quello di ieri - ancora incandescente per la guerra e le rivoluzioni - come Brad Pitt sta a Paul Newman.

Circa poi il bidone che Francesco dice prese la sinistra alla morte delle ideologie, mi pare che la destra non ci abbia perso troppo perche' aveva meno da perdere; la sinistra rimaneva orfana di un sogno, la mummia di un bambino andata in polvere sotto il peso delle ragnatele, ma un sogno. Roba che si rimpiazza poco bene.

C'era poi il piccolo particolare che il sistema politico e sociale defunto era quello programmaticamente proposto dalla sinistra (marxista), non quello quotidianamente gestito dalla destra e vissuto da noi tutti. La destra ha continuato a fare il suo mestiere; ha preso distanza dagli ultimi fuochi squadristi e ha occupato i vuoti lasciati dalla sinistra, nei rimpasti seguiti al tramonto delle ideologie.

Alla sinistra e' venuto meno il dono della fede, non essendo piu' possibile contar sull'avvento a breve di un mondo nuovo (da conoscere danzando a ritmo dialettico e dove il cattivo e il mediocre sarebbero via via scomparsi per lasciar posto all'uomo nuovo che sarebbe stato pure buono). La destra non ha mai raccontato storie di idilliache convivenze e ha flirtato con la prevaricazione - quando non sono state scopate con la sudata - ogni volta che ne ha avuto l'opportunita' (la sinistra poi ha fatto tutte e due, avendo dovuto in qualche modo coniugare il sol dell'avvenire con la sclerosi e la violenza repressiva del socialismo reale).

La sinistra dice Francesco ha rivisto piu' roba della destra. Mah, della strada l'ha dovuta fare di corsa per intervenuta insostenibilita' delle tesi sostenute, ma mi pare piu' che altro l'abbia fatta a disfare, per ora con poco successo di progetto.

Per tutto questo, dicevo, perche' dovrei sentirmi preventivamente piu' compagno a questi (come diceva la mia nonna dei calzini) che non a quelli? Certo ci sta che mi ritrovi piu' spesso a condividere temi con la sinistra che con la destra, ma pare che la divisione tra progressismo e conservatorismo (una questione innanzi tutto di approccio conoscitivo) si sia messa in posizione trasversale.

Tutti questi pensieri profondi mi hanno fatto venire il ronzio alla testa come i compiti in classe della Maria. Mi appresto a dare aria e luce alle interiora e vi ringrazio di cuore per gli auguri. Come la Roma di Nerone/Petrolini, tornero' al blog piu' bello e piu' superbo che pria. Bravi. Grazie.

Jac

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