lunedì 10 settembre 2007

Nucleare e non

I fronti sono schierati e le posizioni difficilmente si cambiano. Tuttavia aggiungo due notarelle.

Di carbone (non a caso e' di origine vegetale) ce n'e' una quantita' 'discussa', ma certo enormemente piu' grande rispetto al petrolio. Le tecnologie per avere emissioni pulite e senza liberazione di anidride carbonica mi sembrano molto piu' facili da realizzare rispetto a quelle per rendere sicure le centrali nucleari e le loro scorie.

Il carbone e' molto piu' diffuso nel mondo rispetto ai minerali nucleari, che sono in un numero limitato di posti, almeno in quantita' utilizzabili. Provate a pensate al carbone in Europa e vengono in mente un sacco di posti, un po ' anche in Italia, mentre di nucleare non ce n'e'. Qualcuno sostiene, e temo abbia ragione, che se il nucleare venisse usato un po' di piu' finirebbe ancora prima del petrolio!

I tedeschi nel '44 avevano cominciatoa ottenere benzina dal carbone, con un processo molto, troppo, costoso, ma forse si potrebbe far di meglio.

Rubbia, capira' poco di fisica, ma forse piu' di Veronesi (che ricordo fra i firmatari della richiesta di nuove centrali nucleari) e ha calcolato che dal solare, gia' con le tecnologie che stanno sperimentando in Spagna, si potrebbe ottenere l'energia che proviene dalle varie centrali termiche italiane, utilizzando una superficie grosso modo pari a quella della Sicilia.

Ok non si puo' 'sciupare' tutta la Sicilia, ma come si importa l'energia elettrica dalla Francia, non si potrebbe cominciare a pensare a importarla da paesi come l'Algeria, che hanno enormi estensioni di deserto e sole a volonta'?

Le scorie sono un capitolo a parte ma sono un gran casino. Pensate che non siamo riusciti ancora a liberarci delle scorie del poco nucleare utilizzato in Italia ormai parecchi anni fa. Chi pensate che se le prenderebbe in quantita' ancora maggiori? Forse nel terzo mondo, pagando un po' di soldi. Salvo che poi qualche terrorists sarebbe disposto a pagare ancora meglio...

Alla prossima.
Roberto

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