- Le "regole" delle Primarie del PD sono (insisto "sono" e non "erano"): se nessuno raggiunge il 50% dei consensi, sarà effettuato un ballottaggio
- Dopo il primo step di una quindicina di giorni fa i primi due (Bersani e Franceschini) hanno proposto di abolire il ballottaggio proponendo di eleggere a segretario chi si fosse classificato primo anche se con una maggioranza relativa (< 50%). Marino si rifiuta e dichiara illegale cambiare le regole del gioco a gioco in corso
- Due settimane di silenzio e ualà : carta vince carta perde .... col gioco delle tre carte (ed evidentemente un contentino sottobanco a Marino) le regole sono state cambiate (anzi disattese) ed abbiamo (ANZI AVETE) il nuovo Segretario col 45% circa dei consensi.
Ma come ci si può appellare ai cittadini nel nome della "democrazia" se anche le elezioni interne sono una pantomima ?
E non è la prima volta perché quando Prodi vinse le primarie, già a suo tempo scrissi su questo blog che la domenica prima delle votazioni ci fu un grande appello/comizio a Roma con la partecipazione di tutti i candidati ma con un solo oratore dal palco : l'ineffabile Prodi (che poi, guarda caso, vinse)
Non essendo obbligatorio l'istituto delle "primarie" ma essendo solo una imitazione del modello americano, non è meglio non farle invece che ridurle ad una pagliacciata ?
La differenza fra "essere" ed "apparire" .......
Amen
Gherardo
lunedì 26 ottobre 2009
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