sabato 17 marzo 2007

e danno, e danno!

Un piacere! Basta buttare l'amo, senza neanche il baco, e... guarda come danno! Manco il tempo di calare la lenza e ho gia' preso un comunista da chilo.
Sono andato a vedere che mi dava Google per D'antona Sofri, per capire perche'il compagno Benvenutko minacci di lasciare la culla.
Senza saperne abbastanza - perdonatemi - azzardo: la questione sollevata da Olga D'Antona e' formalmente pertinente eccome. All' atto pratico, pero', lo sarebbe in un paese dove le istituzioni fossero degne di qualche fiducia.
All' epoca del carceramento di Sofri mi pareva che l'intero impalcato accusatorio non fosse proprio a prova di bomba e che le dichiarazioni del gelataio non fossero state confermate, ne' da riscontri concreti, ne' da altre affidabili testimonianze.
Cercar di capire dalle dichiarazioni di innocenza di Sofri se lui e i suoi compari fossero stati effettivamente i mandanti dello sparo al commissaro, e' per me impossibile: il soggetto sembra integro fino all'assenza di senso dell'umorismo, ma vai a sappitu' quali alti motivi potrebbe essersi raccontato per glissare: diffido per principio di chi e' in missione per conto di dio.
Quindi non mi e' mai piaciuto chi predica; se predica violenza, ancor meno. Ma non penso che il predicar violenza, di per se' possa esser motivo sufficiente per affibbiare pene per omicidio. A quei tempi poi, c'era violenza a chili da parte delle istituzioni (basti la brillante carriera di Calabresi a ricordarcelo); ancora scoppiavano bombe di stato e non c'era verso di insegnare agli anarchici a volare.
Circa le accuse di arroganza a Sofri, lette un paio di righe dai giornali, mi pare che li' di dubbi ce ne siano pochi. In questo non e'cambiato.
Malgrado il valore della vita abbia assunto per me un significato diverso con l'eta', personalmente sospendo il giudizio morale sugli uccisori di Calabresi, chiunque essi siano, perche' il soggetto era' cosi' estremo da meritare speciali considerazioni, visto che la Magistatura non sembrava aver nulla da ridire sull'operato di quel servitore dello stato.
Ma veniamo ora alle cose importanti. Mi congratulo con Franz Mariovich Benvenutko per il siberiamento di trippe e altre delicatessen, anzi, inviterei gli altri ciisti a fare altrettanto con altre leccornie.
Che vuol dire che siamo a fine stagione? Della vita? Ahime', mi tocca confermare. Ma della trippa! Mica e' frutta, la trippa c'e' sempre, anche se capisco che una panzanella potrebbe essere piu' appropriata alle calure. Eppure memorie della trippa di Gigi (cioe' preparata da) a Lucca, in un caldo afoso, tuttora mi riappacificano con l'avarizia del creato.

D'oltreoceano vi saluta l'azionista di senconda generazione, cinico blu

Capt. Uncino

Nessun commento: