Visto che qualcuno si è fattto vivo parlando di tasse nell'altro emisfero, diro' quello che penso delle tasse in generale.
In genere le destre sono orientate a diminuire le tasse, come obiettivo prioritario.
Viene preferita almeno come obiettivo la 'flat tax', ciooè un'aliquoita unica, piatta, uguale per tutti, anzichè aliquote differenziate e crescenti.. La soluzione è tanto migliore quanto piu' si possiede.
L'esempio piu' riuscito ed esemplare di spostamento di tasse verso i consumi in Italia fu, a suoi tempo, lo tassa sul macinato, cioè sul grano che veniva portato a macinare ai mulini.
Graziea questa tassa ingegnosa, la destra storica di Quintino Sella, riusci' a far pagare una tassa anche a chi faceva solo scambi in natura e di fatto non usava mai denaro. E ottenne il pareggio del bilancio dello Stato. Splendido.
Spostare la tassazione verso i consumi, diminuendo le aliquote, significa far aumentare le imposte indirette, come l'iva in Europa e il GST in Nuova Zelanda.
Magari l'iva in Italia fosse solo al 15 per cent¨! Comprare qualunque prodotto costerebbe il 5 per cento in meno. In questo momento sono in Svizzera, dove l'iva e' all'8 per cento.
Tassare di piu' i consumi al fine di farli diminuire a beneficio dell'ambiente ? Schematico e vetero marxista come evidentemente sono rimasto, preferirei tasse differenziate per i prodotti piu' inquinanti, che di solito coincidono con quelli 'di lusso', come i suv rispetto alle utilitarie.
Ma ho l'impressione che le sinistre abbiano perso la bussola del marxismo, che per quanto schematico, spiegava sempre tutto in modo organico.
A destra invece si orientano benissimo, come se il marxismo lo avessero capito proprio bene. Solo che le bussole si possono usare per andare in qualunque direzione.
Valete
Roberto
venerdì 11 giugno 2010
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