N U E S T R A A M E R I C A | L'Avana. 23 Gennaio 2010 |
Cuba ha assistito più di 18.000 haitiani "I medici cubani hanno assistito, dal giorno del terremoto e sino al 22 gennaio, più di 18.000 pazienti haitiani ed hanno eseguito 1700 interventi chirurgici, tra i quali 800 di chirurgia complessa", ha informato il dottor Carlos Alberto García, capo della Brigata della sanità cubana in Haiti. La situazione igienico–epidemiologica García ha precisato che lavorano in questo paese 657 collaboratori, tra i quali 417 cubani e 240 haitiani. "A Port au Prince offrono assistenza sanitaria in tre ospedali: La Paz, La Renaissance e Ofatma; inoltre sono stati montati due ospedali da campo, a Leoganne e a Jacmel, ed ora se ne stanno montando altri due, uno in Carrefour, luogo vicino all’epicentro del terremoto e l’altro a Croix des Bouquet", ha detto ancora. Da alcuni giorni gli hatiani hanno cominciato ad emigrare dalla capitale verso gli altri dipartimenti, cosa che ci ha obbligato a rafforzare l’assistenza medica cubana in questi luoghi. Per esempio: 1500 pazienti sono stati sfollati con una nave delle Nazioni Unite verso la Grand Anse. Tre autobus trasferiscono persone e pazienti verso Fort Liberté, un dipartimento ubicato nell’estremo nord del paese. Abbiamo appena rafforzato le posizioni mediche di Fort Liberté e Gonaives e tre giorni fa sono giunti nuovi medici cubani che lavorano nei dipartimenti di Nippes e Sur, zone colpite dal sisma". "Sono una fortezza anche i cinque Centri di Diagnosi Integrale - CDI – donati da Cuba e dal Venezuela, che funzionavano prima del terremoto e contano su una ventina di letti, una sala di terapia intensiva, sala parto ed altre locazioni. La prossima settimana saranno pronti altri due CDI che erano quasi terminati, nei dipartimenti di Grand Anse e Nordest. Potremo così rispondere al flusso di persone che stanno emigrando verso questi luoghi", ha aggiunto il dottore. In questo momento, 30 gruppi di quattro, tra dottori cubani e studenti haitiani che studiano inCuba, realizzano una campagna di vaccinazione contro il tetano con le 400.000 dosi che Cuba ha donato. Inoltre si stanno realizzando lavori di prevenzione sanitaria e, con l’uso di altoparlanti, si avvisa sulle misure sanitarie e igieniche che si devono osservare. Il dottor Garcia ha detto che è adesso che cominciano ad apparire come conseguenze della catastrofe, le infezioni respiratorie e le diarree. E l’acqua continua a scarseggiare. A proposito del deterioramento della situazione igienico - epidemica, il capo della missione della sanità cubana ha informato che giungeranno a Port au Prince domani, domenica 24, laureati in epidemiologia, entomologi e specialisti in fumigazione, 63 cubani che formano sette brigate, che lavoreranno al controllo dei vettori e contro la diffusione di topi e ratti. "Si stanno creando le condizioni per cominciare la riabilitazione delle persone che sono rimaste mutilate per la catastrofe. Fisiatri, diplomati in Cultura Fisica e infermieri specializzati in riabilitazione, presteranno aiuto ai necessitati in Haiti". Il dottor García ha informato che i pazienti assistiti dai medici cubani si dividono in 2800 che hanno sofferto fratture alle estremità inferiori, più di 1500 alle superiori e 2680 che sono polifratturati. "La presenza di cadaveri per le strade del capitale haiatina è minore, ha apprezzato il dottor García e si comincia a raccogliere la spazzatura; le brigate raccolgono le macerie, ma è tutto insufficiente di fronte alla gravità dei danni provocati dal terremoto!" (Traduzione Granma Int.) |
mercoledì 27 gennaio 2010
Que viva Cuba
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