La gara non è fra auto di formula uno, ma di conteggi per prevedere se finirà prima il petrolio o il nucleare.
Sul prezzo del petrolio sarò breve: la componente principale dell'aumento non è la speculazione, ma l'aumento della domanda dei paesi emergenti.
Indicativo a questo proposito il parallelo aumento del prezzo del ferro, sul quale praticamente non esistono i 'futures' (acquisti sulla carta e non materiali).
Ci potranno essere ribassi temporanei, ma la tendenza rimarrà al rialzo.
Infatti la domanda complessiva a livello mondile continua ad aumentare.
Se il consumo rimanesse ai ritmi attuali (27 miliardi di barili l'anno consumati e 4 miliardi di 'nuove scoperte', cito 'Le scienze' a memoria) il petrolio durerebbe ancora per 40 anni, ma se continuerà la tendenza all'aumento dei consumi, si esaurirà in un tempo più breve, diciamo 30 anni.
L'uranio attualmente tra risorse sicure e risorse stimate, a livello globale ammonta a 5,5 milioni di tonnellate.
Ogni anno i 439 reattori nel mondo ne consumano circa 70 mila tonnellate. Facendo la divisione si scopre che l'uranio in questo modo bastera' 70-80 anni.
Qualcuno ha ipotizzato 1.000 nuovi reattori nel mondo.
Dividendo la stessa quantità di uranio per 1400 (in proporzione a 400) si ottiene poco più di 20, che ipotizzando 10 o 15 anni per far partire le nuove centrali, significa nucleare finito fra 30 o 35 anni.
Riassumendo, finirà prima il petrolio o l'uranio? Determinante la quantità di nuove centrali nucleari. Con le 1000 nuove centrali ipotizzate al G8, petrolio e uranio dovrebbero finire più o meno insieme, fra una trentina d'anni.
Auguri per i nostri figli e nipoti.
Roberto
P.S. Perdurando la latitanza di Claudio, mi azzardo a darvi qualche consiglio per i vostri investimenti, basandomi sulle vecchie categorie economiche marxiste.
Niente investimenti immobiliari.
Più che le azioni delle aziende del petrolio, che non stanno investendo nel settore, vi consiglerei Bulgari o altre aziende di prodotti di lusso. Infatti c'è una tendenza evidente ad avere ricchi sempre più ricchi e quindi con disponibilità crescenti per questo tipo di prodotti.
Bene anche le aziende 'Della Valle' proiettate verso i mercati emergenti'.
Sul prezzo del petrolio, chi ne ha voglia può andare a rileggersi il vecchio blog alle date 29\11 e 28\11\2006 e soprattutto 5\11\2004, post 'che curve'.
mercoledì 16 luglio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento