Grazie, Gherardo,
apprezzo il gesto.
... con la riserva che i drammi "nazionali" investono tutti: anche con lunghi pregressi. Dal 1861 in poi.
La favola parla di noi tutti: ma tu, questo lo hai sempre pensato e te ne dò ancora una volta, umilmente, atto.
Ora,permettimi di cogliere l'occasione: percorriamo la strada inversa, dalle deiezioni alle ingurgitazioni.
Sabato, 19 gennaio, se volete, si mangia "Al tinello", in quel di Bologna. Dalla stazione, si prende il n.25: prima pensilina uscendo dalla hall (scusate l'esotismo: ci si sbatte il grifo).
Scendete alla fermata di via Rizzoli. Senza rompere i coglioni all'autista, dopo 5 o 6 fermate, alla vostra destra, vedrete passare la piazza maggiore con la statua del nettuno. Scendete subito dopo: e, occhieggiando da fuori i (fottuti) portici, dirigetevi sotto le due torri. Lì passate la strada, rispettando il semaforo (attenti: queste fave vi mettono sotto anche con il verde) e vi ritrovate davanti a una Feltrinelli. "Il tinello" è venti metri dopo, davanti al lato della libreria che dà su quella che chiamano piazza ravegnana: ma io io sarò ad accogliervi già sull'angolo.
Vi abbraccio
francesco
venerdì 11 gennaio 2008
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